Continua la collaborazione tra la scuola “A. Manzoni” e la RSA “San Francesco” con l’iniziativa “Nonno di penna”.

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da Segreteria

del venerdì, 05 aprile 2024

Gli insegnanti e gli alunni delle classi 4^A e 4^E della scuola “A. Manzoni” hanno accolto con vivo interesse la proposta giunta alla scuola di partecipare al percorso “Nonno di penna” che si inserisce nel Progetto Don Milani, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita e il cui motto è diventato anche il nostro:” I care”.

La mamma di un alunno della classe IV sezione A ha proposto di iniziare uno scambio epistolare tra gli ospiti della Rsa, dove lei lavora, e gli alunni offrendosi come “postina”.

Questo scambio tra gli alunni e i nonnini ospiti della casa di cura è un ritorno all’uso della scrittura tra due generazioni distanti; si ha la sensazione di aver costruito un ponte tra i nonni e i bambini grazie a uno scambio di esperienze e di spontaneità, di storie vissute e di sogni da realizzare.

Il progetto ha preso avvio dallo studio della struttura testuale della lettera per imparare a utilizzare questa forma di comunicazione ormai sconosciuta ai bambini. È stato poi affrontato l’aspetto relativo alla necessità di scrivere un testo in modo coeso e coerente per permettere al lettore di comprendere il messaggio e parallelamente sono state proposte attività di lettura e comprensione di messaggi di vario tipo e l’arricchimento del lessico.

Si è lavorato dividendo la classe in piccoli gruppi, definendo gli argomenti da trattare nelle lettere: dai libri al cibo, dallo sport al tempo libero. Le lettere sono state impreziosite da disegni rendendo così un foglio bianco qualcosa di unico e speciale, e dalle buste che accompagnavano il contenuto, rappresentato sulla stessa per anticipare la comunicazione dell’argomento. Anche la semplice firma di ogni alunno è stata mirata e studiata con cura.

In uno scambio tra gli insegnanti, la speciale “postina” ha raccontato con gli occhi pieni di emozione, la felicità che gli ospiti provano quando porta loro le lettere dei bambini e il desiderio, più volte manifestato, di incontrarli. Anche gli alunni sono molto felici di ricevere le lettere e di scoprire un pezzettino sempre più magico del loro vissuto e della loro vita trascorsa, tra giochi da tavolo e passeggiate nel parco, tra passato e presente terminando le loro lettere con un consiglio che sia di buon auspicio per i piccoli amici.

Ecco le parole dei bambini…

“Sai ti scrivo questa lettera perché vorrei scoprire se i miei gusti culinari sono identici ai tuoi. A me piace molto la lasagna, a te?”

“Io ho letto il libro di Paolo Sono. La maestra ha raccontato la sua storia, anche se io avevo già fatto le mie ricerche visto che sono un bambino molto curioso. E tu alla mia età com’eri?”

“Nei momenti liberi cucino, mia mamma mi lascia un po' di spazio per farlo, sono contenta è il mio passatempo preferito.”

“L’altro giorno ho fatto un goal, ma tu giocavi a pallone? Qual è il tuo sport preferito?”

“Io lavoro a maglia, realizzo tanti lavori. Un giorno te li farò vedere”

Gli ammonimenti dei nonni…

“Viaggia sempre, ma soprattutto quando sei giovane. Non aspettare di “tenere” abbastanza” soldi”.

“Sii sincero”.

“Scegli una professione che ti piace.”

 

Quel “Caro…” è più di una formula, è già un abbraccio che fa sentire che quel messaggio è carico di affetto; è un gesto profondo, intimo, che avvicina, unisce.

Con questo percorso docenti e alunni si augurano di aver regalato un’emozione agli anziani ospiti della casa di riposo: degli sconosciuti con un vissuto ed età diversi che piano piano si svelano e diventano una persona speciale l’uno per l’altra.